venerdì 11 luglio 2014

Intervista a Cinzia Mocci solo testo. Oltre le barriere, seconda puntata: 26 Giugno 2014

OLTRE LE BARRIERE seconda puntata, andata in onda il 26 Giugno 2014
Andrea Ferrero e Andrea Mameli intervistano Cinzia Mocci
Storie ordinarie per chi le vive e straordinarie per chi le scolta. Una trasmissione ideata e condotta da Andrea Ferrero e Andrea Mameli in onda su Radio X per Cagliari Social Radio.
(finisce la musica e inizia l’intervista a Cinzia Mocci)
ANDREA FERRERO: “Benvenuti a Oltre le barriere! La trasmissione che racconta vite ordinarie per chi le vive e straordinarie per chi le ascolta.
Oggi, abbiamo intervistato Cinzia Mocci dell’Università di Cagliari.”
ANDREA MAMELI: “Cinzia Mocci ci racconta la sua esperienza da studentessa e poi da dipendente dell’Università di Cagliari con tutta una serie di vicende legate soprattutto alle barriere architettoniche.”
A.F.: “Esatto! E non solo! Sentiamo Cinzia.”
(breve stacco musicale e poi inizia l’intervista vera e propria)
A.M.: “Siamo con Cinzia Mocci che lavora all’Università di Cagliari e all’Università è stata anche studentessa in un’epoca, a partire dal 1988, nella quale le barriere architettoniche erano importanti e non solo quelle, non solo le barriere architettoniche.”
CINZIA: (con voce dolce ed emozionata, che si fa via via più decisa e ferma, ma senza rancore né tristezza, man mano che ricorda gli avvenimenti…) “Si, io sono stata studentessa subito dopo l’incidente, insomma ero matricola, mi sono immatricolata nell’88 e nell’89 ho già dovuto affrontare la Facoltà così com’era, con le barriere architettoniche che per una persona sulla sedia a ruote erano insuperabili.
Per cui, per un primo periodo, avendo continuato appunto a studiare, ho dovuto arrangiarmi, nel senso che in facoltà non ci andavo. Quindi, studiavo da casa, col supporto degli amici e dei colleghi che magari parlavano con i docenti, mi procuravano i libri, etc etc.. però non potevo seguire le lezioni! Andavo solo a dare gli esami e, molto spesso, accompagnata anche da duo o tre persone, perché ricordo volte in cui è stato necessario smontare col cacciavite le porte o... insomma, bisognava trovare un parcheggio in viale Fra Ignazio, cosa che non era semplice!
Sino a quando, appunto, non ho iniziato una “battaglia personale” per l’abbattimento delle barriere e questa battaglia ha dato un frutto: la Facoltà di Economia e Commercio è stata resa accessibile, ma stiamo parlando.. son passati tanti anni, quindi, comunque per un periodo abbastanza lungo non ho potuto frequentare.. poi, da quando è diventata accessibile, ho potuto anche seguire le lezioni, prima solo al pianterreno, poi anche al piano superiore. Questo è durato abbastanza…
E invece, posso dire che, col passare degli anni, l’Università di Cagliari si è attivata sul fronte dell’offerta formativa alle persone con varie disabilità o con tutte, diciamo.. e quindi, siamo arrivati ad oggi.. posso dire che ben due volte il nostro “progetto disabilità” è stato menzionato a livello nazionale come uno dei migliori, anche il migliore progetto italiano: perché noi offriamo un servizio… dal punto logistico, ormai, si son risolti i problemi, quasi tutti, compatibilmente con le nostre strutture che sono ancora alcune vecchie, a parte Monserrato che ovviamente è tutta accessibile.. ci mancherebbe, l’abbiamo fatta da poco, però offriamo anche proprio il servizio: alle persone non vedenti offriamo i tutor che prendono gli appunti, abbiamo il “servizio di taxi” per i ragazzi che non hanno la macchina o che hanno delle disabilità che non gli permettono di guidare.. e tutta una serie di servizi, comunque, che rendono l’esercizio del “diritto allo studio” libero..”
A.M.: “Che cosa è cambiato in te nell’osservare e nel superare le barriere, che poi sono anche cambiate, e negli altri, rispetto alla condizione di disabilità?”
CINZIA: “In me non è cambiato moltissimo, perché quando vedo una barriera, ancora.. (ridendo) mi lamento.. ma adesso so a chi rivolgermi! e devo essere sincera, trovo, dall’altra parte, i miei colleghi dell’Ufficio Tecnico sempre molto disponibili, son persone che mi conoscono da quando ero studentessa… la cosa buffa è che l’Università di Cagliari è disseminata di “scivoli” che vennero fatti per me, quando ero studentessa e che ancora stanno lì! E ovviamente, molte barriere sono state abbattute ora che sono dipendente… da parte dell’Università, ovviamente, una consapevolezza maggiore, una consapevolezza maggiore (riflettendo)… forse, con il passare degli anni, anche le persone disabili si sono fatte più…
A.F.: “..combattive?”..
CINZIA: “più combattive, ma anche si fanno vedere di più!.. e quindi, se una volta che il problema lo vedi, in qualche modo lo devi affrontare, no.. non puoi far finta che non esista!.. che questo è vero, e poi, è anche vero che, per quanto abbiamo ancora delle difficoltà, in Facoltà ehmm...all’Università in generale, però, piano, piano, insomma, abbiamo sistemato molte cose.. c’è più sensibilità e più attenzione e più… anche.. come posso dire?.. una..
A.M.: “..consapevolezza?”
CINZIA: “(sorridendo)... eh! ecco, ci sono anche degli investimenti maggiori! Abbattere le barriere è costoso e quindi, bisogna anche riconoscere la volontà da parte dell’amministrazione di volerlo fare!.. ci vogliono tanti soldi!”
A.F.: “Il fatto di lavorare all’Università, in Rettorato, è secondo te buono per i tuoi colleghi del Servizio Tecnico?
CINZIA: “Sicuramente… (ci pensa, poi ridendo) buono, perché possono godere della mia presenza!.. chiaramente, no, scherzo! Abbiamo un rapporto meraviglioso che abbiamo costruito sin da quando io ero studentessa! Quindi, devo essere sincera, i colleghi del nostro Ufficio Tecnico sono molto sensibili al problema perché, lavorando con una persona che sta su una sedia a ruote, lo vedono direttamente qual è la difficoltà del muoversi in palazzi vecchi o dover superare dislivelli o roba di questo genere… Io credo questo, che le istituzioni si sensibilizzano, essendo fatte di esseri umani.. cioè, quando parliamo di istituzioni, non stiamo parlando di strutture, di palazzi.. stiamo parlando di esseri umani che sono le istituzioni: quindi, si sensibilizzano, ovviamente, vedendo direttamente quali sono le difficoltà… non voglio dire che tutti siano sensibili, voglio dire che girando per le strade trovi la persona sensibile.. e per persona sensibile, intendo che osserva.. intendo questo come sensibilità,.. perché poi, l’abbattimento delle barriere, non voglio che si pensi che sia un fatto di sensibilità, ma è un dovere! È un dovere delle istituzioni e su quello non si può dire nient’altro!
Ma per sensibilità intendo proprio il fatto che le persone, che lavorano nelle istituzioni, preposte all’abbattimento delle barriere, vedono i problemi, cioè osservano una persona che gira per Cagliari con la carrozzina e che non può salire sui marciapiedi… ecco, allora, voglio dire, osservi e dici: “oh, ma guarda, in questo pezzo di via Dante non si può salire sul marciapiede!”.. dopodiché finisce la sensibilità e inizia il dovere delle istituzioni, che è quello di abbattere quelle barriere…”
A.M.: “eh... a Cagliari?”
CINZIA : “a Cagliari, ormai tutto questo è stato superato!..”
A.M.: “Ah, davvero?... eh, ma a Cagliari come ti muovi? Cioè con i mezzi del Ctm, coi taxi oppure con un’ autovettura tua privata?”
CINZIA: “Allora,…io mi sono mossa sempre e solo a Cagliari con la mia macchina perché, appena avuto l’incidente, mio padre mi comprò subito la macchina.. ma all’epoca non ci sarebbe stato, non ci sarebbe stata alcuna altra possibilità, non c’era nessun altro modo di girare per Cagliari!… Adesso, gli autobus sono praticamente tutti accessibili e.. vabbè, secondo il mio modo di vedere, non perfettamente accessibili, perché, comunque, per poter salire sull’autobus hai bisogno di un accompagnatore.. in alternativa, devi organizzare il tuo percorso e chiamare la compagnia degli autobus che ti mette a disposizione anche il servizio dell’autista, che tira fuori la pedana…. Ad esempio, a Milano, puoi girare da solo.. a Milano puoi prendere la metropolitana, il tram, l’autobus.. qualunque mezzo di trasporto da solo perché.. fai. cioè il cenno all’autista perché si fermi, l’autista si ferma, tira fuori la pedana, ti aiuta a salire… Milano è la città, tra tutte quelle che io ho visitato in Europa, è la più accessibile in assoluto e me ne vanto sempre, quando vado in Germania e rimango chiusa un’ora e mezza, due chiusa dentro la metropolitana e dico: “alla faccia dei tedeschi, scusate tanto, ma a Milano, questo non è mai successo!..”
A.F.: “E coi parcheggi disabili? Come ti trovi?”
CINZIA: “Con i parcheggi disabili mi trovo molto male… moolto, molto, molto, molto male! Le persone sono spessissimo arroganti, aggressive, ti rispondono in maniera maleducata e scurrile, spessissimo,.. (il tono di voce sembra farsi più carico, si intuisce che sta parlando di qualcosa che le capita spesso e la fa arrabbiare) ti dicono in faccia “ma sto tornando!” ..si, ma tu sei lì che aspetti, perché il “sì, sto tornando”… no, vattene! levati subito di torno, non è “sto tornando”! sono.. sì, da quel punto di vista, io ho notato a Cagliari, che c’è scarsissima sensibilità, veramente molto scarsa e.. questa volta per sensibilità intendo proprio dire.. eh.. “stai ledendo, stai violando la legge, stai parcheggiando in uno spazio dove non puoi parcheggiare.. e stai violando la legge, sei maleducato…cioè, non so veramente come qualificarli gli automobilisti di quel genere.. non son tutti così, però… la sensibilità sta anche nel dire “stai violando la legge, ma non prendermi a parolacce, perché ti dico che sei parcheggiato in un parcheggio per disabili o perché ti dico che quel parcheggio spetta prima a me!… Quindi, intendo dire non sono sensibili in quel senso.. mi è capitato spessissimo di essere apostrofata in maniera maleducata, molto spesso…”
A.F.: “Sotto casa mia c’è un posto disabili e una pizzeria e quindi vanno sempre in pizzeria e lasciano la macchina con le frecce accese e messa tutta storta, così e.. se ne fregano!”
CINZIA: “Esatto!.. sì, capita spessissimo.. quando trovi le frecce, altrimenti sono anche ben parcheggiati!” (conclude ridendo)
A.M.: “Bene! Grazie!”
A.F.: “Grazie a Cinzia per questa bella intervista e speriamo di vederci presto, con una città più accessibile e più sensibile Grazie!”
CINZIA: “Grazie a voi!”

MUSICA CONCLUSIVA (si conclude con la musica allegra dell’apertura)
(voce digitale che saluta e invita a contribuire liberamente con suggerimenti e proposte scrivendo al sito della trasmissione)
Questa puntata si chiude qui.
“Oltre le barriere” è una trasmissione ideata e condotta da Andrea Ferrero e Andrea Mameli per Radio X Cagliari Social Radio.
Per suggerimenti e proposte scriveteci a oltrelebarriere@radiox.it.

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